Petroschi, Giovanni
Full Name
Petroschi, Giovanni
Biography
In ZANI p. I v. 15 pag. 87 si trova citato un Petroschi Giovanni o Giuseppe, op. a Roma dal 1738 al 1751.In seguito solo in PETRUCCI C.A. 1953 si ricorda un Petroschi Giovanni "attivo a Roma nella prima metà del Settecento" indicato erroneamente come autore di 4 tavv. geografiche col Corso del Po.Questo errore è curioso. Le lastre infatti sono quelle del Corso del Po del Cerruti, in II stato (con la data 1703 invece che 1702) e non contengono alcun riferimento al Petroschi (cfr. DAVOLI-SANFELICI-ZANASI, Terre di Longobardia, Modena 2004, vol. I sch. n. 84).L'Ovidi però (pag. 43), enumerando gli incisori che lavorarono per la Calcografia Romana, dice testualmente: "Giovanni Petroschi apparisce l'incisore scelto di preferenza per il restauro dei rami. Ad esso affidavansi anche lavori di carte geografiche che occorrevano per la Camera, quali ad esempio quella del corso del fiume Po, dei limitrofi territori della Toscana."E' probabile dunque che il Petroschi abbia semplicemente rinfrescato i rami del Cerruti e che questo sia rimasto nella memoria della Calcografia fino a determinare l'errore del Petrucci.Rimane il problema di stabilire se l'A. si chiamasse Giovanni o Giuseppe e se invece siano esistiti 2 artisti con lo stesso cognome.Le varie stampe che elenchiamo di seguito (o che ci sono note), firmate "Joann." o "Giovanni" o "Io." o "G" sembrano tutte di uno stesso artista che dunque si chiamerebbe solo Giovanni e si collocano tra il 1731 ed il 1766.A. Davoli aveva poi trovato citata in SCACCIA SCARAFONI C., Le Piante di Roma, 1939, una Pianta di Roma derivata da quella del Nolli e firmata "Giuseppe Petroschi inc.", pianta che lo studioso giudicava del 1775 ca.Inoltre il Davoli aveva visto nell'ediz. delle Argonautiche di Apollonio Rodio fatta a Roma dal Monaldini nel 1791 una carta geogr. firmata "Jos. Petroschi fec. Romae 1791".Queste firme e lo scarto cronologico tra questi fogli e quelli firmati da Giovanni sembrano dimostrare l'esistenza anche di un Giuseppe Petroschi, posteriore a Giovanni, che avrebbe continuato il suo lavoro per la produzione di carte geografiche della Calcografia Camerale.