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Full Name
Morghen, Antonio : il vecchio
 
Biography
Ricostruire l'albero genealogico dei tanti Morghen la cui firma compare in calce ad una stampa non è facile.Il Palmerini, scolaro di Raffaello Morghen e suo primo biografo (vivente ancora l'artista) afferma che il nonno si era trasferito da Montpelier a Firenze, si era dato al commercio ed aveva avuto due figli: Giovanni Elia, disegnatore (ed occasionalmente incisore) e Filippo, incisore prima a Firenze e poi a Napoli.Da Filippo erano nati Raffaello, il genio della famiglia, e i suoi due fratelli e discepoli Antonio e Guglielmo. Il Palmerini infine afferma che dei 14 figli di Raffaello, solo 5 erano sopravvissuti, tre maschi e due femmine, ma non ne dice il nome e non accenna ad una loro attività come incisori.Iniziamo con le complicazioni. Per Morghen Filippo i repertori, dal THIEME-BECKER al BENEZIT, danno come data di nascita il 1730 e di morte il 1807 circa. In realtà, 9 tavv. del bellissimo album: "Vedute delle ville e d'altri luoghi di Toscana", edito nel 1744, sono firmate: "F. Morghen", per cui o si ipotizza l'esistenza di un altro incisore o si accetta, come a noi sembra opportuno, la tesi di Borroni Salvadori (1982, pag. 46) che scrive: "la cui nascita va anticipata di almeno un quindicennio".C'è un elemento, per quanto labile, a sostegno di questa tesi, ed è che dal Palmerini sembra che Filippo fosse primogenito rispetto a Giovanni Elia (nato - si dice - nel 1721) al che si aggiunge il fatto che la stessa Borroni Salvadori (pag. 50 nota 222) scrive di Giovanni Elia: "MARRINI II p. XXIV lo dice nato nel 1713".In secondo luogo, vari fogli, presenti anche nella nostra raccolta, certamente ottocenteschi e chiaramente firmati, impongono di ammettere l'esistenza di un secondo Filippo operante nella prima metà del sec. XIX.Per quanto riguarda Antonio, il Palmerini afferma ripetutamente che era fratello di Raffaello e cita sue opere databili tra il 1794 ed il 1822. BENEZIT e SERVOLINI invece parlano di un Antonio figlio di Raffaello, nato nel 1788 e morto nel 1853.Il THIEME-BECKER, per parte sua, pur dedicando una voce a questo secondo Antonio, nella biografia di Filippo seniore ne cita i figli Antonio e Guglielmo, che dice incisori secondo lo stile del fratello Raffaello, mentre definisce l'altro Antonio soltanto pittore di paesaggio.Si può dunque concludere che sono esistiti due artisti di nome Antonio, il primo certamente fratello, il secondo probabilmente figlio di Raffaello, il primo incisore di professione, il secondo incisore occasionale; in ogni caso le tante incisioni che si trovano con la firma di Antonio e con lo stile di Raffaelo sono da assegnare al primo.Si trovano infine delle stampe della prima metà dell'Ottocento firmate Giuseppe Morghen; in più un foglio presente anche nella nostra raccolta è firmato Aloysius ed un altro della "Raccolta di 100 vedute principali d'Italia" (Bologna, Zecchi, s. a., ma 1833) è firmato Luigi Morghen.Sono in prevalenza fogli di ambiente napoletano e quindi è probabile che i loro autori fossero imparentati con Raffaello, ma di loro non sappiamo nulla.