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Mercoli O Mercori, Giacomo il vecchio

Full Name
Mercoli O Mercori, Giacomo il vecchio
 
Biography
Sulla famiglia di artisti di nome Mecoli, originari di Mugena (Lugano) ma trasferitisi a Milano verso la metà del sec. XVIII, sono necessari vari chiarimenti.Lo Zani ricorda un Bernardino, pittore e scultore (1682-1746) di cui sarebbe fratello l'incisore Giacomo il vecchio (op. dal 1745 al 1785) e figlio Giacomo il giovane (1745-1825).Viste le date sembra poco accettabile che Giacomo I fosse fratello di Bernardino (caso mai figlio) e bisognerebbe ipotizzare l'esistenza di un secondo Bernardino, padre di Giacomo II e fratello di Giacomo I, donde l'indicazione "nipote" che Giacomo II aggiunge a volte alla sua firma per distinguersi da Giacomo I.I due incisori sono stati a volte confusi ed unificati in un'unica personalità (cfr. ARRIGONI-BERTARELLI 1932).Per fortuna risultano in proposito chiare e accettabili le brevi note biografiche di ARRIGONI 1970, dove si parla di Giacomo il vecchio, operante a Milano almeno dal 1745 fino alla morte nel 1785, e di Giacomo il giovane (1745-1825); si cita inoltre un Michelangelo che si firma "figlio" evidentemente in rapporto a Giacomo il giovane.Dal che si deduce che le due lastre del 1796 con la Battaglia di Lodi ed il Passaggio del Po, che il Servolini assegna a Michelangelo (di cui non si conosce pressochè nulla) e che sono firmate rispettivamente "gravé par Mercoli père" e "gravé par Mercoli fils" sono da assegnare la I a Giacomo il giovane, la II a Michelangelo.A. Davoli inoltre ha trovato due fogli firmati rispettivamente "D.P. Mercoli inc. 1817" e "Salvator Mercoli inc." (prima metà del sec. XIX); su tali autori non sappiamo nulla.Purtroppo c'è un elemento che complica le cose.A Milano, contemporaneamente a Giacomo I, incideva un artista che si firmava "Jacobus Mercorus". Tale incisore, per quanto molto attivo, non è ricordato dai repertori, poichè tradizionalmente è stato identificato con Giacomo Mercoli.Così fa, ad esempio, l'Arrigoni.Però nello studio del Grasselli sui Cremonesi Illustri si legge a pag. 175: "Mercori Giacomo di Bernardino, passò a stabilirsi a Milano. Suo studio fu l'incisione in rame".Dato che l'altro Giacomo era certamente di Lugano, questo cremonese dovrebbe essere persona diversa.Per di più due fogli della racc. Bertarelli sono firmati in italiano rispettivamente "Gia. Mercori" e "Jac. Mercori", mentre le tavv. di PIERMARINI G., Teatro della Scala... Milano 1789 sono firmate in latino "Mercoli nepos scul.", il che proverebbe l'esistenza di due cognomi e quindi due artisti diversi.Tutta la questione ci sembra risolta da quanto troviamo in ZAIST Gio. Batt., Notizie Istoriche de' pittori ... cremonesi. Cremona, Ricchini 1774. Nel II vol. pag. 168 si legge: "Un altro Scolare parimenti del Massarotti fu Bernardino Mercori del Lago di Lugano, che avendo, insieme con la sua famiglia stanziato sempre nella nostra Patria, può annoverarsi qual proprio di lei Cittadino" e poi: " Essendo morto assai avanzato negli anni lasciò dopo di se due Figli, l'uno de' quali si fa al presente non poco onore in Milano, nelle sue incisioni in Rame".Possiamo dunque concludere così: visto che lo Zaist per il cognome di Bernardino usa la forma Mercori, e non Mercoli, si può pensare che si usassero indifferentemente le due forme; il Giacomo cremonese coincide con quello luganese; egli era figlio e non fratello di Bernardino; infine, dato che Giacomo II si firma "nepos", egli deve essere ritenuto figlio del fratello di Giacomo citato dallo Zaist.Nelle firme Giacomo I preferisce la forma "Mercorus", Giacomo II usa sempre "Mercoli".Se Michelangelo era veramente figlio di Giacomo II, l'incisione citata col "Passaggio del Po" è l'unica che conosciamo di lui.Visto che sono esistiti anche un Salvatore ed un D.P. Mercoli all'inizio del sec. XIX, le stampe dell'epoca firmate solo "Mercoli" sono difficilmente attribuibili all'uno o all'altro dei membri della famiglia (cfr. inv. n. 9519).